La prima personale di Jess Kohl al PAN – “Anime Salve” – si propone come tappa conclusiva del progetto di residenza attraverso il quale l’artista ha condotto un lavoro di ricerca sulla periferia di Napoli nel 2019. L’artista fa emergere le emozioni e gli stati d’animo dei protagonisti con le loro storie e gli spazi in cui vivono. Un viaggio nelle loro vite, un racconto tra attualità e passato per tentare di mettere in luce uno spaccato su mondi spesso lasciati in ombra.
Nello specifico la mostra intende coinvolgere il pubblico in un percorso visivo orientato alla conoscenza e consapevolezza di realtà marginali celate, spesso invisibili perché relegate nelle periferie. Dal lavoro della fotografa emergono tutti gli aspetti positivi legati all’integrazione e accettazione dei luoghi in cui il disagio sociale rafforza il senso di appartenenza alla comunità. Un’esplorazione emozionale attraverso lo sguardo sensibile dell’artista che mira a sottolineare quanto le vite e le storie dei soggetti ritratti siano degne di essere raccontate.
Il progetto ha l’obiettivo di indagare e rendere visibili le sottili connessioni sociali e culturali presenti nelle storie delle comunità che vivono situazioni e contesti marginali. La finalità non è quella di spettacolarizzare il disagio, quanto raccontarne le sfumature che disegnano la fragilità dell’essere umano. Il linguaggio visivo di Jess Kohl si pone a metà tra il cinema d’autore e quello documentaristico imprimendo sulla pellicola un punto di vista neutrale e senza pregiudizi, capace di restituire al pubblico la possibilità di essere osservatore di realtà e contesti inimmaginabili. Tra le storie in mostra, l’esposizione pone un focus sulla comunità transessuale di Scampia. Lo scopo è di portare alla luce il vissuto delle periferie nelle quali è presente un forte sentimento di umanità, comprensione e solidarietà.
Un progetto vincitore dell’avviso I Quartieri dell’Innovazione promosso nell’ambito PON Metro 2014-20 dal Comune di Napoli. Un festival permanente volto a investigare il tema della “metamorfosi” e le sue declinazioni.